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Acqui nel Monferrato

Posizione Geografica

Acqui Terme sorge nella parte meridionale del Piemonte, in provincia di Alessandria. E’ una terra di confine tra il Piemonte e la Liguria, sulle rive del fiume Bormida, ed è raggiungibile facilmente dalle uscite autostradali di Alessandria Sud A21, Ovada A 26, AIO casello Albissola, A6 casello Carcare Torino Savona

Storia

Già popolata in età protostorica, divenne Municipio in età romana, nel I secolo a.C., con il nome di Aquae Statiellae. E’ stata una delle stazioni termali più importanti dell’epoca, grazie alle sue ingenti risorse idriche ed alla sua posizione strategica di collegamento tra la zona mediterranea ed il nord, tanto da essere considerata un punto nodale dell’importante via Aemilia Scauria.

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Archeologia

Testimonianze del fiorente periodo romano si trovano sia nei testi di Plinio, Strabone, Seneca e Tacito, che esaltano l’importanza delle fonti termali acquesi, sia nei resti monumentali ancora visibili in città, come alcuni archi dell’acquedotto del II secolo d.C. sulla riva sinistra del Bormida, la piscina termale riportata recentemente alla luce in Corso Bagni, e parte di un pavimento a mosaico di una »esonda piscina termale, visibile sotto i portici di via Saracco. Numerosi reperti di epoca romana e di epoche successive sono conservati presso il Museo Archeologico. Tale Museo si trova all’interno del Castello dei Paleologi, antica roccaforte medievale, che comprende al suo interno anche il Bird Garden, un’oasi naturale con orto botanico.

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Tradizioni

“ I brentau”, portatori d’acqua fumante della fonte della Bollente. Era un mestiere unico al mondo, per un servizio pubblico importante: i “brentau” portavano nelle case dei cittadini l’acqua calda della Bollente all’interno delle brente, contenitori di lamiera zincata portati a spalle, che contenevano fino a cinquanta litri della salutare acqua. La figura del “brentau” è ricordata ogni anno all’interno di un singolare Palio durante la “Festa delle Feste”.

Leggenda di Aleramo da cui ha preso origine la nota e suggestiva “cavalcata aleramica” che fa rivivere la folle cavalcata che fu compiuta da Aleramo. L’Imperatore Ottone I promise al genero Aleramo, che sarebbero divenuti suoi, i territori montuosi del Piemonte che avrebbe potuto percorrere in tre giorni: il cavaliere, montando in tre giorni tre cavalli velocissimi e cavalcando ininterrottamente, percorse ampie zone del Monferrato. Una fantastica cavalcata che, mille anni or sono, segnò i confini del Monferrato.

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Le Chiese:

  • La Basilica romanica di San Pietro, antica Cattedrale
  • La Chiesa Conventuale di San Francesco, di origine quattrocentesca ma ricostruita a metà del XIX secolo, con un interessante chiostro risalente al XV secolo

La Cattedrale di N.S. Assunta, affiancata dal palazzo Vescovile del XV secolo e dal Seminario Maggiore, monumentale complesso settecentesco. Consacrata nel 1067 da San Guido, Vescovo e Patrono della città, conserva il Trittico della Madonna di Montserrat, dello spagnolo Rubeus Bartolomè Bermejo, uno dei più illustri rappresentanti della pittura fiamminga del quindicesimo secolo.

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La Bollente

è il simbolo di Acqui Terme e delle sue acque. Da un’edicola ottagonale, eretta nel 1870 dall’architetto Giovanni Cerruti, sgorga una sorgente d’acqua salso-bromo-iodica-sulfurea a 75°, con una portata di cinquecento litri al minuto.

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Le Terme

Due sono gli stabilimenti termali in cui si possono praticare le cure: uno sito in zona Bagni (aperto da aprile a novembre) e uno in centro città (aperto da fine gennaio a metà dicembre). Le acque sulfureo-salso-bromo-jodiche sono indicate nella preparazione e nella maturazione del classico fango delle Terme di Acqui cui sono accreditati buoni risultati nei confronti delle principali malattie reumatiche dell’artrosi e delle artropatie post-traumatiche (esiti di fratture, distorsioni, contusioni…) Una indicazione non meno importante delle cure termali di Acqui è costituita dal trattamento inalatorio. Da sottolineare la possibilità di praticare altre cure, massaggi, docce scozzesi, irrigazioni vaginali, idroginnastica vascolare, ventilazioni polmonari e di godere del relax offerto nei centri wellness.

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Piazza Italia

è il centro della città, con le ormai note fontane delle Ninfee su cui si affaccia il rinnovato Grand Hotel Nuove Terme, un raffinato ambiente “belle epoque”, dove è possibile usufruire di cure termali e di un centro fitness interno.

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Il Borgo Antico

Il borgo Pisterna è il cuore antico di Acqui Terme, in cui si snodano le vie con le case ed i palazzi di maggior valore artistico presenti in città, opere dal XV al XVIII secolo recentemente ristrutturate e rivalutate, cornice degli spettacoli che si svolgono durante l’estate al “Teatro all’aperto G. Verdi”, sede di importanti manifestazioni durante tutta l’estate.

Il quartiere del vino

Nel “Quartiere del Vino”, collocato nel Borgo Pisterna, convivono cultura, arte, storia e ricettività, nell’obiettivo di un sempre crescente turismo di qualità. Qui sono site le “Botteghe del Vino” gestite da produttori locali che promuovono i vini: dolcetto d’Acqui, Brachetto d’Acqui,Barbera d’Asti, Barbera del Moferrato, Moscato d’Asti.

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L’Enoteca Regionale “Aqui Terme e Vino”

Ha sede nelle suggestive cantine di Palazzo Robellini, storico edificio la cui costruzione risale all’ XI secolo, punto di riferimento ideale per gli operatori vinicoli e per chi desidera conoscere ed apprezzare i rinomati Dolcetto d’Acqui doc e Brachetto d’Acqui docg, oltre a tutti i quaranta doc regionali.

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La Gastronomia

Ad una carta dei vini ricca e preziosa si accostano prodotti e piatti tipici altrettanto invitanti, come gli amaretti, il filetto baciato, la formaggetta “del bec”, il torrone, la pasta e fagioli, lo stoccafisso all’acquese e la bagna cauda.

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Folclore

Numerose sono le iniziative che gli Enti e le dinamiche associazioni Pro loco dell’Alto Monferrato organizzano ogni anno all’insegna della ricerca e del recupero di secolari tradizioni. Sono nate così, tra le più note: a Melazzo (aprile), la “Sagra dello stocafisso” con gare di lancio del tipico pesce secco, attorno alle mura del castello; a Ponti (aprile la sagra del polentone, ultracentenaria rievocazione storica del rapporto tra calderai calabri e castellani della zona; analoga la sagra del polentone di Molare; a Ricaldone (maggio), la sagra del vino buono in onore del secolare lavoro dei vignaioli monferrini; a Montechiaro d’Acqui (maggio), L’Anciuada der Castalan” ecc.

Lo Sport

Acqui Terme offre diverse opportunità soprattutto per chi desidera praticare sport all’aria aperta. Si può provare l’emozione del paracadutismo in una scuola qualificata, rilassarsi al Golf Club “Le Colline”, che comprende un percorso 9 buche executive con campo pratica, ed inoltre nelle colline intorno ad Acqui possono essere organizzate escursioni a cavallo o in mountain bike. Centro Sportivo Mombarone (piscina coperta, & campi da tennis, zona relax (bagno turco, sauna, idromassaggio), pista di adetica, calcio e calcetto, basket, pallavolo, percorso verde per corsa.
Il “balon a pugn” nell’acquese, il tamburello nell’ovadese, sono due discipline sportive che più legano e si rifanno alla tradizione di questi luoghi.

Le Manifestazioni

L’offerta turistica di Acqui Terme comprende numerose manifestazioni culturali e spettacolari che. spesso riflettendo la storia e la tradizione locale, si caratterizzano per originalità e tipicità.

Tra le più importanti vi sono:

  • Premio Acqui Storia: giunto quest’anno alla XXXVI edizione, istituito per commemorare l’eccidio della Divisione Acqui da parte dei nazisti a Cefaionia nel settembre 1943, è diventato nel tempo un importante appuntamento con la cultura e uno dei più prestigiosi riconoscimenti europei nel campo della saggistica.

  • Premio Acqui Ambiente: nato in onore dell’intellettuale nigeriano Ken Saro Wiva, celebra la memoria delle donne e degli uomini della Valle Bormida, che per generazioni hanno combattuto per i loro diritti civili continuamente oltraggiati dal dilagante inquinamento che ha danneggiato l’ambiente.

  • Mostra Aantologica: dal 1970 l’estate acquese rende omaggio alla pittura, proponendo rassegne di grandi nomi del mondo della pittura e della scultura, tra gli altri Casorati, Guttuso, De Pisis, Sironi, Carrà, Martini. Le mostre hanno finora avuto come sedi il Palazzo Liceo Saracco, Palazzo Robellini e l’ex Opificio Kaimano, recentemente ristrutturato.
  • Acqui in Jazz: nato nel 1993, l’evento si svolge nel Teatro all’aperto G.Verdi e comprende un seminario ed una rassegna di grandi maestri del jazz.
  • Acqui in Palcoscenico: appuntamento classico dell’estate acquese, organizzato dal 1984 dalla Compagnia di Danza diretta da Loredana Fumo, è ormai una realtà consolidata nel panorama italiano del balletto. La manifestazione si articola in stages, spettacoli, incontri e mostre e porta sul palcoscenico del Teatro all’aperto G.Verdi le migliori produzioni delle Compagnie nazionali ed estere.

  • Cori Settembre: questa manifestazione canora, al di là dell’evento-spettacolo, che propone performances di corali nazionali ed internazionali, è di edizione in edizione studiata con l’intento di portare sul palco i significati culturali, storici e delia tradizione che il repertorio del canto popolare serba in eredità.
  • Terzo Musica: ogni anno il paese di Terzo, a cinque chilometri da Acqui, si veste di suoni con questa manifestazione, che comprende un fitto programma di concerti serali legato al Concorso Nazionale per Giovani Pianisti.
  • Feste delle Feste e Show del Vino: è una rassegna enogastronomia delle Pro Loco dell’acquese per le vie del centro storico della città , con stands di prodotti locali. Durante la Festa si svolge anche il “Palio dei Brentau”.
  • Acqui in Fiera e Fiera del Tartufo: comprende una esposizione di attività commerciali dell’acquese, una rassegna gastronomica, un’esposizione di tartufi, di vini, di prodotti tipici, di artigianato e di antichi mestieri. Abbinata alla Fiera si svolge la Lotteria d’ia Trifola, con ricchi premi, ossia preziosi tartufi bianchi.
  • Esposizione Internazionale del Presepe: ormai da anni, per la gioia di adulti e soprattutto dei bambini oltre 200 capolavori d’arte vengono esposti nei locali dell’ex Opificio Kaimano.
  • Biennale dell’Incisione: manifestazione giunta alla VI edizione, sponsorizzata dal Consorzio del Brachetto, è una rassegna artistica di rilevanza internazionale, promossa dal Rotary Club Acqui T^rme-Ovada e patrocinata dal Comune di Acqui Terme. L’evento ha l’intento di valorizzare l’incisione contemporanea nelle tecniche tradizionali e vanta la partecipazione di artisti stranieri residenti in Europa. La Biennale dell’incisione contempla anche una mostra concorso Ex Libris

Terme di Acqui: Il Passato

Acqui fin dalle origini, da quando i Romani la fondarono nell’agro conquistato ai Liguri Stazielli, ha come elemento dominante nel proprio destino P acqua: quella fumante, s’intende, ricca di proprietà terapeutiche, che sgorga nel centro della città e di là da Bormida, ai piedi di Monte Stregone.
Il suo nome antico, “Aquae Statielfae”, allude alla dovizia di fonti termali, le stesse ricordate durante il loro primigenio splendore da Plinio il vecchio e da Strabane,
Più dell’etimo e della letteratura, però, il passato delle terme acquesi s’erge monumentale nelle residue strutture dell’acquedotto del I sec. d.C.: quegli archi e tratti di condotto che un tempo portavano l’acqua del torrente Erro ad alimentare, oltre a fontane pubbliche e private, soprattutto le piscine dei complessi termali.
Al riguardo, recentemente è c^ta restaurata e resa visitabile una vasta piscina gradonata appartenente ad un grande impianto romano prossimo all’Hotel “Nuove Terme”; mentre di un’altra importante struttura “balneare”, rinvenuta nel secolo scorso sotto l’area del tempietto neoclassico di piazza Bollente, è visibile in quel sito parte del pavimento a mosaico che riportava i nomi dei committenti.
Si riferiva sicuramente a questo complesso termale il longobardo Paolo Diacono quando alla fine del Vili secolo, nella sua “Historia”, ricordava Acqui come “…ubi aquae caiidae susit…”, allo stesso modo del vescovo di Cremona Liutprando che nel Novecento, pur in momenti oscuri d’incursioni saracene, identificava la Città con l’area termale della Bollente.
Con i cambiamenti epocali seguiti all’anno Mille e la formazione del Comune acquese si avrà pure per le strutture termali un rinnovo: la loro rinascita in un ambiente storico del tutto mutato.
Risale infatti alla fine del Millecento l’estensione, da parte del Comune, delle mura intorno alla “Bollente” e lo scavo della grande piscina a gradoni o bagno pubblico che ha conferito per secoli l’aspetto e il nome medesimo alla piazza.
Alla fine del Medioevo, poi, verso il 1480, grazie ai lavori edilizi promossi dal Cardinale Teodoro, fratello del Marchese Guglielmo Vili di Monferrato, le strutture termali di là da Bormida inizieranno quello sviluppo che nel corso del XVI secolo le porterà a soppiantare completamente quelle cittadine.
Si giungerà così al Seicento, epnr-^ in cui in città rimarranno in funzione solo alcuni bagni, mentre gii impianti di là da Bormida, progressivamente ingranditisi sino a giungere a cento e più camerini, nel 1687, dopo una rovinosa frana, verranno completamente riedificati a spese del Duca di Mantova nelle forme che – nonostante le modifiche operate nei secoli – costituiscono tuttora l’ossatura dell’Albergo “Antiche Terme”.
Il progetto della “Regia fabbrica”, opera darchitetto casalese Giovanni Battista Scapitta, con la sua organizzazione spaziale a quadrilatero porticato attorniante la piscina a cielo aperto, avrà un carattere potentemente innovativo sull’architettura termale non unicamente italiana, ma addirittura europea, la quale solo nella prima metà del Settecento – innanzi tutto, a Bath, a Vichy e a Plombieres – presenterà soluzioni altrettanto organiche e funzionali.
Con il procedere del tempo la suddetta “fabbrica” e l’area circostante saranno oggetto di diversi interventi. Il principale avverrà nel 1789, quando Yarchitetto Giovanni Battista Ferroggio porterà ad esecuzione il vecchio progetto di separare gli impianti e gli alloggiamenti dei militari con la costruzione di una nuova fabbrica in adiacenza di quella scapittiana.
La prospettiva settecentesca di rendere la città termale luogo di completa rigenerazione e non solo di cura, già implicita nella separazione degli impianti per militari da quelli civili, proseguirà nel 182ó/’27 ad opera di Re Carlo Felice con l’erezione di una prima “casa pel ricovero de’ poveri” e, quindi, con l’aggiunta di due ali alla fabbrica Regia e la completa ridisegnazione dei giardini all’interno e all’esterno della medesima.
La separazione delle terme “dei poveri” dalle “Antiche” troverà una sistemazione definitiva ed estremamente dignitosa con l’erezione, nel 1847, del cosiddetto “Carlo Alberto” ad opera dell ’ing. Lorenzo Gianone. Lo stesso Carlo Alberto, poi, sarà il promotore del ponte sul Bormida – terminato nel 1850 – , fondamentale collegamento con la città, che nel suo sviluppo urbanistico tardo ottocentesco crescerà proprio lungo l’asse viario (Corso Bagni) creato con l’erezione del ponte.
Infine, all’apice di questo tracciato, subito fuori le vecchie mura, ove è l’attuale piazza Italia, nei decenni 1870/’80 sorgeranno e prenderanno lentamente forma l’Albergo “Nuove Terme” e i suoi impianti; l’altro polo termale d’Acqui, da secoli negletto – nonostante il grande progetto napoleonico d’utilizzo a scopi curativi dell’area di San Francesco – , tornerà così rinvigorito a risplendere e ad affiancare, com’è tuttora, l’area termale d’Oltrebormida.
Pur non scordando di menzionare i fondamentali interventi compiuti agli inizi degli anni Trenta del secolo scorso, con l’erezione dell’Albergo e reparto cura “Regina” in Oltrebormida e con il rinnovo delie strutture delle “Nuove Terme”, dall’Ottocento si giungerà presto ai nostri giorni e con questi alle grandi speranze per il futuro, per il III millennio della nostra storia, apertesi dopo il passaggio delle Terme sotto la gestione di Regione Piemonte e Comune di Acqui.